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Sensori di parcheggio: come funzionano e come montarli

Sensori di parcheggio: come funzionano e come montarli

Il parcheggio è una delle cose più difficili da imparare e una delle manovre più problematiche che un guidatore si trova a fare tutti i giorni. Tutti si sono trovati, almeno una volta nella vita, a dover parcheggiare in uno spazio troppo stretto, temendo di urtare non solo le macchine accanto, m...

Il parcheggio è una delle cose più difficili da imparare e una delle manovre più problematiche che un guidatore si trova a fare tutti i giorni.

Tutti si sono trovati, almeno una volta nella vita, a dover parcheggiare in uno spazio troppo stretto, temendo di urtare non solo le macchine accanto, ma anche di rovinare la propria.
O magari siete dei neopatentati che non hanno ancora preso bene le misure tra il veicolo che state guidando e la strada.
Oppure abitate in città, faticate a trovare parcheggio o avete difficoltà a parcheggiare tra gli spazi ridottissimi tra due auto.
O, ancora, magari avete perso il vostro smalto e i vostri riflessi non sono più impeccabili come una volta.
Se vi ritrovate in almeno una di queste situazioni niente paura, esistono i sensori di parcheggio!

I primi sensori di parcheggio sono stati brevettati nel 1984 dall’ingegner Massimo Ciccarello per aiutare i guidatori durante le manovre. Durante gli anni hanno subito numerose evoluzioni, soprattutto nelle aziende degli Stati Uniti. Oggi, sono una tecnologia molto utilizzata dagli automobilisti e dai guidatori in generale, perché permette loro di conoscere la distanza che intercorre tra il proprio veicolo e un altro veicolo o ostacolo presente sulla strada e/o durante le manovre e di aiutarlo a destreggiarsi al meglio. È per questo (e per tutta una serie di vantaggi che apportano che vi illustreremo in questo articolo) che i sensori di parcheggio sono tra i più richiesti non solo come primo equipaggiamento, ma anche come acquisto accessorio.

Come funzionano?

I sensori di parcheggio sono piccoli sensori che, grazie all’emissione di onde ultrasoniche non percettibili all’orecchio umano (o elettromagnetiche per quanto riguarda i sensori di ultima generazione), intercettano il veicolo o l’ostacolo vicino e inviano le informazioni a un controller, una scheda elettronica installata all’interno del veicolo stesso. Dopo che il controller ha elaborato le informazioni, le invia a un altoparlante. Il guidatore viene avvisato della prossimità di un ostacolo mediante un segnale acustico e/o un display sul cruscotto anche della distanza orientativa dall’ostacolo. L’altoparlante emette suoni intermittenti con una frequenza e un’intensità che variano a seconda della vicinanza del contatto. Quando intercettano un ostacolo molto vicino, la frequenza del suono è maggiore; al contrario, minore sarà la vicinanza all’ostacolo, minore sarà la frequenza del segnale sonoro. Quando la distanza è minima (circa 30 centimetri), il suono diventa continuo.

Esiste una variante i cui sensori non comunicano attraverso un segnale sonoro, ma tramite delle luci a led, anche queste installate all’interno dell’abitacolo del veicolo.

Più recenti e ricercati sono i sensori elettromagnetici, costituiti da un sensore unico, un dispositivo in alluminio simile al nastro che si mette all’interno del paraurti posteriore (per fare ciò è necessario smontare il paraurti, invece di forarlo); la centralina, di dimensioni ridotte, va collocata nel portabagagli. La funzione svolta è la stessa dei sensori di parcheggio standard.

Alcuni di questi si attivano automaticamente in retromarcia, altri si attivano manualmente premendo un pulsante.

È possibile installare anche una telecamera che, attraverso uno schermo posto sul cruscotto o integrato nello specchietto retrovisore, permette di vedere direttamente gli ostacoli.

L’impianto dei sensori di parcheggio è costituito da tre elementi fondamentali:
– i quattro sensori montati sul paraurti
– la centralina nascosta nel bagagliaio del veicolo
– il display e/o cicalino montato sul cruscotto

Questo significa che prima di urtare qualcosa, la vostra auto vi avviserà emettendo un segnale e impedendo l’urto.

Anteriori e posteriori

Esistono diversi tipi di sensori, con tecnologie, interfacce o design differenti, ma in generale tutti vengono installati sui paraurti dei veicoli. I sensori di parcheggio possono essere installati sia nella parte anteriore che nella parte posteriore del veicolo, ma sempre sul paraurti.
La presenza di due o quattro cerchi sul paraurti delle auto indica la presenza dei sensori di parcheggio a onde ultrasoniche.

Quanto costano

I sensori di parcheggio sono un optional tecnologico utile e generalmente a buon mercato. Logicamente, data la grande varietà presente sul mercato, anche i prezzi sono molto diversi: si va, infatti, dai più economici che si aggirano attorno a poche decine di euro (per la versione basic) per arrivare ai più sofisticati ed elaborati, il cui costo si alza notevolmente.
Il costo varia sia in base al modello dell’auto, sia in base alla scelta di aggiungere questo optional al momento dell’acquisto del veicolo o di installarlo in un secondo momento: se nel primo caso si va dai €250 agli oltre €4000, nel secondo caso il prezzo scende notevolmente abbracciando un range che spazia tra gli €80 e i €110 (a cui, se non siete esperti, si dovranno aggiungere i costi dell’installazione dell’elettrauto).

Come montarli

I sensori di parcheggio vengono prodotti e installati per tutti i veicoli. Come anticipato, oggi alcuni modelli di auto li hanno già in dotazione, ma è possibile comunque installarli in un secondo momento. In quest’ultimo caso, è possibile verniciarli del colore dell’autovettura.

In commercio ci sono dei kit appositi per l’’installazione dei sensori di parcheggio. Ecco come procedere al montaggio:
– Fare 4 fori sul paraurti.
– Aprire il bagagliaio, togliere il pannello delle luci di destra e prendere il filo della luce della retromarcia.
– Prendere il cavo elettrico che va alla lampadina al cavo che si sarà precedentemente fatto passare attraverso i fori del paraurti fino ad arrivare al bagagliaio.
– Collegare il cavo alla centralina dei sensori.
– Mettere i sensori nei fori fatti sul paraurti.
– Mettere la centralina nel bagagliaio, in una posizione ottimale.

Il loro montaggio non è un’operazione difficile. Si consiglia, tuttavia, di rivolgersi comunque a un elettrauto.

Installare queste spie sonore sulla propria auto è un plus sia per l’auto stessa che per il portafogli, perché permette di parcheggiare velocemente e bene. Per questo è consigliabile munire il proprio veicolo di questo dispositivo utile, economico e di facile montaggio.

Che la tecnologia rende pigri è un dato di fatto, e che alcune innovazioni siano superflue anche, ma non è di sicuro questo il caso.