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Come riciclare regali di Natale

Come riciclare regali di Natale

Non si è più bambini, ma si aspettano i regali di Natale per sentirsi amati: se i pacchi sotto l'albero si rivelano deludenti, vi spieghiamo come riciclarli Ti sembra appena passato Ferragosto e invece è quasi Natale! Pandori e panettoni sono già in bella mostra sugli scaffali di tutti i superm...

Non si è più bambini, ma si aspettano i regali di Natale per sentirsi amati: se i pacchi sotto l’albero si rivelano deludenti, vi spieghiamo come riciclarli

Ti sembra appena passato Ferragosto e invece è quasi Natale! Pandori e panettoni sono già in bella mostra sugli scaffali di tutti i supermercati, in città stanno montando le luminarie e ti sei ritrovato nella cassetta della posta l’avviso del tuo parroco che sta per farti visita per benedire la casa! Ti pare quasi di sentire Jingle Bells risuonare nell’aria e improvvisamente un pensiero angosciante ti attanaglia: quanti kit sciarpa-cappello-guanti, presine-guanto da forno-strofinaccio e compagnia briscola troverò quest’anno sotto l’albero?

Forse è venuto il momento di imparare la difficile arte del riciclo dei regali indesiderati con la nostra guida, in modo da essere pronto/a, quando verrà il momento, a sbarazzarti di quel che non ti piace o che hai già in minimo duplice/triplice copia in casa e non sai proprio più dove mettere.

I più cinici e disincantati non hanno dubbi e scelgono l’opzione drastica del bidone dei rifiuti, possibilmente differenziando correttamente la carta regalo dal suo per loro inutile “ripieno”, ma questa soluzione non è per tutti (ci vuole un bel pelo sullo stomaco) e, come se non bastasse, è anti-ecologica ed anti-economica. E poi anche il più pragmatico di noi ha un briciolo di coscienza e, – coi tempi che corrono -, di rispetto per l’esborso affrontato dal maldestro autore del dono che, in fondo, voleva solo compiacerci.

I metodi più fruttuosi ed intelligenti per riciclare i regali sono lo scambio consapevole nei cosiddetti swap party (feste studiate proprio per barattare i reciproci doni non graditi ed essere tutti felici e contenti), la beneficenza (per l’abbigliamento, ad esempio, ci sono ritiri a domicilio da parte di diversi enti come Caritas e Croce Rossa; oppure i contenitori su strada di Humana e altre associazioni umanitarie), i mercatini dell’usato (per prodotti di tecnologia, elettrodomestici, strumenti musicali…) e la vendita online, di solito su e-bay, che, tra l’altro, propone proprio nel periodo post-natalizio delle condizioni vantaggiose per i privati che pubblicano annunci di vendita.

In quest’ultimo caso, per i neofiti del riciclo che vogliono mettersi al riparo da figuracce epocali, è bene sapere che:

– conviene aprire un account apposito e non utilizzarne uno già attivo, che amici e parenti potrebbero conoscere;

– anche la mail di riferimento del profilo dev’essere creata ad hoc;

– è meglio registrarsi con un nickname e non con i propri dati anagrafici;

– anche la città indicata dovrà essere diversa dal proprio comune di residenza;

– l’occhio vuole sempre la sua parte: fare fotografie degli articoli in primo piano (anche da diverse angolazioni, se funzionale al prodotto), nitide, con colori vividi e in buone condizioni di luce, aumenterà la vostra possibilità di fare affari.

Tornando agli swap party, già da qualche anno nelle grosse città ne vengono organizzati diversi subito dopo le festività natalizie: fate una ricerca mirata su google e sicuramente troverete una location che fa per voi, senza dover mettere a disposizione degli “scambisti” la vostra casa.

Non è raro che alcuni “incidenti domestici”, più o meno volontari, ci liberino degli ingombranti soprammobili ricevuti fornendo una spiegazione più che plausibile per la loro sparizione agli occhi di chi ce li ha regalati: se spolverando si prendono dentro un vaso o una statuina di ceramica, non è la fine del mondo! Quando si lavano servizi da thè o da caffè, rompere delle tazze o dei piattini è un attimo… Bruciare con la piastra del ferro da stiro “accidentalmente” troppo calda un foulard di seta, può capitare… Essere creativi aiuta a togliersi dalla vista le cose più kitsch o demodé senza suscitare troppi sospetti.

Non commettiamo mai il tragico errore di riciclare un regalo re-incartandolo con la stessa carta! Almeno questo sforzo lo possiamo fare: rinnovare il pacchetto è d’obbligo, affinchè il cadeau non venga riconosciuto da qualcuno per il suo aspetto esteriore un po’ troppo familiare.

All’ultima moda, invece, la redazione di una “wish list”, a metà strada tra la lista-nozze e la letterina di Babbo Natale: chi la compila, sa quello che vuole e non rischia di ritrovarsi con qualcosa che non gli piaccia davvero. Unica pecca, niente sorprese e la perdita totale della magica attesa e dell’emozione dello scartare un pacchetto per scoprire cosa si cela all’interno.

Adesso siamo pronti per agire, ma abbiamo osservato entrambe le facce della medaglia, ovvero i distinti punti di vista del “ricevente” e del “donatore”? Ognuno di noi è ugualmente iscrivibile in entrambe le categorie per più di un Natale nella vita. Vale la pena di rifletterci:

IL RICEVENTE

uomo-che-riceve-regaloNon ce n’è: la gente non ti capisce nel profondo, non ti conosce veramente e ti rifila dei regali, anche costosi, che non c’entrano niente con la tua personalità! Sei la persona giusta per cominciare una metodica operazione-riciclo! Devi conoscere delle regole basilari per non essere “sgamato/a” ed evitare le figuracce e gli strappi che possono diventare difficili, se non impossibili, da ricucire.

RICICLO SI’:

  • semaforo-verdePuoi riciclare solo ed esclusivamente prodotti nuovi ed in perfette condizioni: anche una minima piega sulla scatola, un’etichetta mancante su un capo di abbigliamento, un granello di polvere o l’assenza di pellicole protettive e linguette di sicurezza che inibiscono i contatti delle eventuali batterie di materiale elettronico, possono smascherarti.
  • Una cosa che non ti piace proprio potrebbe far felice qualcun altro che ha gusti diametralmente opposti ai tuoi: individua il possibile post-destinatario tra persone che non hanno alcun contatto con chi ti ha fatto il regalo. Accertati bene di questa caratteristica, perché è fondamentale! Ricordati della teoria secondo la quale tra un essere umano ed un altro esistono “solo” sette gradi di separazione: se possono sembrare tantissimi per arrivare a Brad Pitt o a Belen, sono un’inezia tra il parentado e la cerchia di amicizie. Cataloga con cura i doni che vuoi far partire per altri lidi usando un post-it con sopra il nome di chi ti ha omaggiato per non fare confusione.
  • Via libera al passaggio di mano di prodotti di bellezza di marchi prestigiosi: se ti hanno riempito negli anni di boccette su boccette del tuo profumo preferito, ad esempio, una confezione in meno non sarà notata da nessuno. Anche i kit per la cura della persona che comprendono bagnoschiuma, latte per il corpo e sali da bagno possono essere ceduti senza troppi rischi, a patto che siano in commercio già assortiti come li regalerai a qualcun altro: al massimo, potrebbero accusarti di scarsa originalità…
  • Se tutti sanno che squadra tifi, potrebbero pioverti addosso vagonate di merchandising ufficiale con tanto di stemma e colori sociali: di solito, non sono oggetti introvabili e ci sta che tu possa aver accumulato doppioni. Sicuramente avrai degli amici anche più ultras di te, a cui regalare gli ennesimi portachiavi, tazze per la colazione dei “campioni”, ciabatte ricamate e così via!
  • Abbastanza facile e consueto riciclare libri, CD e DVD: magari hai già tutta la discografia e tutti i video disponibili del tuo gruppo preferito, tutti i romanzi di Stephen King e, se sei un cinefilo che segue un filone particolare, qualcuno potrebbe azzeccare perfettamente i tuoi gusti, senza sapere che sei già in possesso di tutti i tuoi film preferiti.

RICICLO NI’:

  • semaforo-gialloCi sono rischi che puoi permetterti di correre ed altri che devi valutare con maggiore attenzione, quindi occhio alla penna! Ecco, proprio una penna potrebbe farti capitolare: aldilà del fatto che è un regalo classico e ancora utile, – quindi potresti anche tenertela! -, se proprio te ne vuoi sbarazzare non regalarla a conclamati maniaci della tecnologia che non scriverebbero a mano libera neanche sotto tortura, a gente che non sa ancora quando mettere l’acca declinando il verbo avere o a chi ha la calligrafia di un medico della mutua. Mica vorrai che venga tramandata una terza volta!
  • Gli accessori di abbigliamento sono spesso legati alle mode del momento, ma non sempre: riciclare borse e cinture va bene solo se si tratta di oggetti piuttosto anonimi e comuni. Un’amica riconoscerebbe tra mille la pochette che ha scovato per te dopo ore di ricerca nelle bancarelle degli ambulanti di Forte dei Marmi, ad esempio.
  • Una taglia sbagliata di un capo di vestiario si può tranquillamente cambiare in negozio. Se invece è frutto di un acquisto online, l’operazione potrebbe essere più complicata, ma il donatore è sicuramente disposto ad imbarcarsi nell’impresa della sostituzione: faglielo sapere serenamente e non sarà necessario regalare l’articolo a qualcun altro.

RICICLO NO:

  • semaforo-rossoMai ri-regalare il cibo, specie se di produzione artigianale! La marmellata fatta in casa dalla suocera o dalla zia, le conserve della nonna, i liquori home made potrebbero anche riservare spiacevoli sorprese per la salute: reazioni allergiche, intossicazioni e quant’altro sono rischi che in alcun modo possiamo far correre a terze persone. Nei cesti natalizi aziendali può esserci di tutto, ad esempio: la dubbia provenienza impone di non rifilare prodotti, anche se confezionati, ad altre persone. Dovremmo anche essere al corrente di chi è celiaco, intollerante al lattosio o alla frutta secca ed essere certi dell’orientamento filosofico-alimentare, per non fare gaffe con vegetariani e vegani… Decisamente troppo complicato!
  • Non riciclare oggetti e souvenir di Paesi dove non sei mai stato personalmente: aldilà del gesto del donatore di ricordarsi di te prima di tornare da un viaggio, cosa di per sé apprezzabile a prescindere, sarebbe un po’ difficile giustificare il flauto peruviano, il ventaglio spagnolo, le riproduzioni di monumenti come la Tour Eiffel o la Statua della Libertà, senza aver mai messo piede fuori dall’Italia… Alcuni oggetti esotici sono in vendita nelle botteghe equo-solidali, ma normalmente è specificato sul prodotto stesso. La regalistica tipica e originale dei Paesi Europei o degli USA, invece, raramente si trova dalle nostre parti.
  • Vietato assolutamente cercare di piazzare ad altri regali concepiti esclusivamente per noi! I doni fatti a mano o personalizzati con le nostre iniziali o con delle dediche (vale anche per i libri), sono per sempre, che vi piacciano o no!
  • La fretta è cattiva consigliera: non scapicolliamoci nel riciclare tutte le strenne natalizie in poco tempo: meglio riporle in un ripostiglio, o comunque in un luogo non accessibile ad altri, ben catalogate e, facendo tesoro dei consigli di cui sopra, aspettare l’occasione giusta e la persona giusta per ri-regalarle. Vuoi mettere ritrovarti con una riserva di pensierini se ti capita un compleanno che ti eri dimenticato, una laurea o eventi simili? Priceless!

IL DONATORE

Ci sono diverse tipologie di persone che ci faranno un regalo almeno per un Natale. Abbiamo tentato di raggrupparle simpaticamente in questo modo:

  • donna-che-consegna-regaloI riciclatori seriali: loro non comprano mai niente. Aspettano di ricevere i regali dagli altri per poi piazzarli allegramente ad amici e parenti. Possono essere professionisti, spesso soggetti a regalie varie da parte dei propri clienti, che non esiteranno un momento ad inoltrare a chiunque.
  • Gli indottrinatori: vi piacciono i Metallica e loro lo sanno! Ma vi ritengono troppo grezzi per i vostri gusti musicali, quindi tenteranno di “salvarvi” dalle fiamme dell’inferno. Aspettatevi, come minimo, dischi in vinile di musica classica o la grande enciclopedia del Jazz… Oppure hanno abbracciato uno stile di vita completamente diverso dal vostro: vi piace la fiorentina al sangue? Orrore! Potrebbero offrirvi una cena in un ristorante vegan e cercare di farvi apprezzare tofu e seitan.
  • I salutisti: mangiano sano, macrobiotico, senza olio di palma, senza questo e senza quell’altro. Potrebbero regalarvi dolcetti fatti in casa, ma attenzione: sulla confezione, di solito resa accattivante da preziose decorazioni, dovrebbero obbligarli a scrivere “potrebbe contenere tracce di biscotto”…
  • Gli agnostici: a loro non può fregare di meno se il presente che vi destinano piaccia o meno. Hanno fatto il loro dovere e sono in pace con la coscienza, Amen!
  • I qualunquisti: costoro non badano minimamente alla vostra personalità ed ai vostri gusti. Qualsiasi cosa andrà bene, tanto basta il pensiero…
  • I maniaci del fai-da-te: non vi regaleranno mai nulla che non sia stato fatto dalle loro manine sante. Questo non sempre è un male, anzi! Ma azzeccarci è davvero una mission impossible.
  • I maniaci del Natale: solo ed esclusivamente regali “a tema” da parte loro. Maglioni rossi o verde- abete con la classica renna o, – peggio -, con tutte le renne attaccate alla slitta di Babbo Natale… E poi palle di vetro con la neve, CD di canzoni natalizie dagli anni ’50 in su, tovaglie con stampati fiori di poinsettia o rami di agrifoglio, angioletti, elfi e portacandele di Santa Klaus e chi più ne ha più ne metta. Irriducibili!
  • Gli opportunisti: una categoria un po’ subdola, se permettete. Acquistano incautamente un regalo inizialmente destinato ad una persona specifica, ma poi, colti da dubbi amletici, si consultano con amici e parenti del papabile ricevente e vengono scoraggiati irrimediabilmente e convinti di aver “toppato” alla grandissima. Non si fanno prendere dal panico e cambiano destinatario con scioltezza. Li riconoscerete dall’eccessivo entusiasmo con il quale vi consegneranno il loro dono, sottolineando di essere certi di aver trovato, dopo meticolose ricerche, il regalo perfetto per voi.
  • Gli indecisi: non hanno tempo e neanche molta fantasia: si orientano su gift card e buoni spesa in generale, utilissimi ma saprete sempre quanti soldi hanno deciso di investire per voi.
  • Gli impeccabili: sanno tutto di voi, delle vostre esigenze, delle vostre abitudini, dei vostri più reconditi desideri. Faranno di tutto per stupirvi e per non deludervi mai: beati coloro che ne conoscono più di uno!

Per concludere la nostra guida nella parte dedicata al donatore, non può mancare l’analisi delle reazioni che normalmente possono avere le persone se scoprono che il pensiero che avevano riservato per voi non è stato gradito e, addirittura, è finito nelle mani di qualcun altro. Se vi è capitato e avete un carattere “easy”, sapete quanto questo possa risultare antipatico, ma siete disposti a farvelo scivolare addosso, magari in attesa di rendere la pariglia.

Se siete particolarmente sensibili o avete davvero girato in lungo ed in largo per trovare la cosa giusta, potreste sentirvi davvero feriti nell’animo e nell’orgoglio: molte amicizie finiscono bruscamente dopo un regalo riciclato, ad esempio. Il minimo che possa capitare allo sciagurato/a che ha compiuto l’insano gesto è quello di non ricevere più nemmeno uno spillino.

certificato-personalizzatoGli americani, che su alcune cose sono sempre un passo avanti, si sono inventati anche una sorta di “certificato di garanzia contro il regifting”: su un sito basato in Texas, www.regiftable.com, esiste una sezione con anche dei simpatici template da stampare e incollare per rendere il regalo così personalizzato dall’autore da impedirne il riciclo.

Adesso sta a voi: saprete mantenere il segreto e riciclare con classe, senza rimorsi e senza farvi beccare?