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MotoGp Argentina 2017: Viñales in vetta, Rossi secondo e tante tante cadute

MotoGp Argentina 2017: Viñales in vetta, Rossi secondo e tante tante cadute

Due su due per Viñales. Ottima partenza per Valentino che sorpassa Crutchlow, giunto terzo. Caduta per Marquez, Lorenzo, Pedrosa e Dovizioso.

Viñales raddoppia e mette nero su bianco il suo essere il più forte. Valentino Rossi, invece, dopo una notte intera in officina con i suoi meccanici, scende in pista con una moto finalmente competitiva e si aggiudica un secondo posto di tutto rispetto. È il podio numero 223, in questi suoi 38 anni di età. A dominare è la coppia Yamaha. Dominazione non eccessivamente difficile, visto il rosario di cadute che ha caratterizzato la gara. La prima è stata quella di Lorenzo, capitolato subito dopo il via con la Ducati. La seconda, quella di Marquez che, per tre giri, ha guidato davanti a tutti come un forsennato. Poi la Honda di Pedrosa, la Ducati di Dovizioso. Infine Rins, Lowes.

“Ero rilassato e concentrato – ha dichiarato Rossi – mi sentivo benissimo. All’inizio ho superato i piloti più lenti. Ma la battaglia più tosta è stata con Crutchlow. Infine l”ultimo giro: meraviglioso. Sono felice per il team. E, ovviamente, per me”. “Hanno capitalizzato al massimo su di una pista non adatta alle Yamaha – spiega il team manager Maio Meregalli – Mack e Vale hanno gestito la gara in maniera eccellente”. “E’ stata una gara difficile – ha ammesso Viñales – ho iniziato bene ma vedevo che Marc stava spingendo moltissimo. Poi è caduto e io ho pensato per me. Ho pensato solo a portare a casa tutti i punti che potevo”.

Lo svolgimento della gara

Marquez, al via, è schizzato come se non ci fosse un domani: 1’4” già dopo il primo giro. Ma aver aperto il gas in quel modo gli è stato fatale. Al terzo giro, infatti, cade. Marquez ha perso il controllo dell’anteriore, forse perché montava una gomma dura che non ha avuto il tempo di surriscaldarsi. Ed è andato, perciò, dritto nella ghiaia. Nonostante abbia cercato di tirare su la moto, ha dovuto quasi subito arrendersi. “Non so cosa mi sia successo – ha commentato – tutto stava andando bene e avevo buone sensazioni, ma devo aver commesso un errore. Voltiamo pagina e pensiamo alla gara in Texas tra due settimane”.

La partenza è stata fatale anche a Lorenzo, che non aveva mai cominciato col sedicesimo tempo e in sesta fila. Il maiorchino della Ducati, però, finisce a gambe all’aria alla prima curva per aver toccato Andrea Iannone e abbandona, perciò, subito dopo.

Con Lorenzo e Marquez fuori, perciò, Viñales ha presto preso il comando. E tra lui e il suo compagno di squadra è rimasto soltanto Crutchlow. Petrucci, intanto, ha ben tenuto a bada Pedrosa, mentre il nuovo talento Johann Zarco è risalito implacabile. Il campione uscente della Moto2 ha dovuto vedersela con una lotta a tre assieme a Bautista e Dovizioso. Anche Dani ha cercato di forzare, ma è finito pure lui nella ghiaia. E, un giro più tardi, Dovizioso, dopo essersi allargato un po’ troppo, è stato buttato giù da Aleix Espargarò, il quale ha perso il controllo della sua Aprilia.

A 7 giri dal termine, infine, Rossi ha preso l’interno di Crutchlow, agguantando un secondo posto che, alla vigilia, non avrebbe mai immaginato. Terzo, quindi, Crutchlow. Poi Bautista, Zarco, Folger, Petrucci, Redding, Miller, Abraham. Iannone, invece, ha dovuto accontentarsi di un malinconico sedicesimo posto.