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Le pratiche mediche più diffuse nel Medioevo

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Medicina medievale e Chirurgia: I medici di questo periodo studiavano gli insegnamenti di Aristotele e di Ippocrate. Erano molto interessati ai fluidi corporei chiamati "umori". Dividevano questi umori in 4 categorie ciascuno relativo ad un elemento: La Flemma Humour era legato all'acqua i...

Medicina medievale e Chirurgia:

I medici di questo periodo studiavano gli insegnamenti di Aristotele e di Ippocrate. Erano molto interessati ai fluidi corporei chiamati “umori”. Dividevano questi umori in 4 categorie ciascuno relativo ad un elemento:

  • La Flemma Humour era legato all’acqua
  • il sangue legato all’aria
  • la bile nera legata alla terra
  • la bile gialla legata al fuoco

Se qualcuno era malato, si pensava che i suoi umori non fossero in equilibrio. Il medico doveva quindi esaminare i fluidi del paziente e poi iniziare il salasso per portare il corpo in equilibrio, tagliando la pelle e le vene o usando comuni sanguisughe.

C’erano interventi chirurgici eseguiti durante questo periodo. Alcuni pazienti morivano sul tavolo operatorio, ma una buona maggioranza moriva di infezioni in seguito, a causa della mancanza degli antibiotici moderni. Alcuni dei tipi più comuni di interventi chirurgici erano:

– Il Salasso: Questa pratica era effettuata sia ponendo sanguisughe sul corpo in varie posizioni a succhiare il sangue o tramite tagli. Di solito veniva fatta sul paziente una piccola incisione nella parte interna del braccio e si lasciava fluire il sangue in una ciotola. Questo era usato per contribuire a portare la malattia fuori dal corpo e portare gli umori in equilibrio.

– Buchi nel cranio: questa procedura è stato un tentativo di curare la malattia mentale e i mal di testa cronici. Questo prevedeva un buco nel cranio nel tentativo di alleviare la pressione inter-cranica. Alcuni scheletri del tempo hanno dato prova di ricrescita ossea, indicazione che le persone sopravvivevano a queste operazioni.

– Cauterizzazione: questa pratica in questione prevedeva l’uso del fuoco e di piastre di metallo riscaldate. Esse erano utilizzate per sigillare una ferita o l’amputazione nel tentativo di fermare l’emorragia. Questa era una forma rudimentale di sanificazione della ferita che in realtà funzionava.

Anche se la medicina rudimentale praticata nel Medioevo uccise quasi tante persone quante ne aveva fatte guarite, fu un passo necessario per l’evoluzione che poi ha portato alle moderne pratiche mediche.

In certe situazioni moderne la trapanazione e la cauterizzazione sono procedure ancora eseguite, ma con strumenti moderni e antibiotici. Forse fra centinaia di anni, nel futuro, il nostro popolo si guarderà indietro e trasalirà alle procedure eseguite oggi pensando che eravamo una società molto arretrata in campo medico e sanitario.