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GP Azerbaijan: vince Hamilton, disastro RedBull

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Gara ricca di colpi di scena e in cui è successo davvero di tutto. Corsa degna dei migliori film d'azione: Hamilton protagonista.

Si è conclusa anche la seconda edizione del Gran Premio di Azerbaijan. Il miglior risultato durante le qualifiche lo ha ottenuto Vettel siglando un tempo di quasi due decimi più veloce rispetto a Hamilton che si è aggiudicato la seconda casella. E’ la terza pole position di seguito che ottiene il pilota Ferrari. Un veloce Ricciardo, motivato dalla vittoria inaspettata nella gara scorsa presso il circuito cinese, ha strappato un 1:41.911 sufficientemente basso per garantirgli di partire in quarta posizione. Il vento molto presente in questo circuito ha dato molto fastidio. La sua direzione non era prevedibile e l’intensità con cui soffiava è stata molto elevata.

Safety car dopo due curve

Azerbaijan, 17 gradi; si rischia di non far entrare in temperatura le gomme e farle lavorare sotto il regime ideale. Fondamentale è il giro di formazione in modo da poterle scaldare a sufficienza per partire nel migliore dei modi e con il massimo grip. Buonissimo lo spunto di Vettel. Dopo solo due curve esce in pista la safety car. Due le vetture che non sono riuscite a completare neanche un giro. Ocon stringe troppo la sua traiettoria alla seconda curva danneggiando la Ferrari di Raikkonen. E’ costretto così in regime di safety car a rientrare ai box all’inizio del secondo giro per sostituire l’ala anteriore. Ocon invece termina la sua gara.

Anche Alonso rientra ai box ma con solo due gomme. Non si è mai visto una situazione simile in una gara di Formula Uno. I meccanici prontamente gli sostituiscono entrambe le gomme presenti sul lato sinistro della vettura e anche lo splitter anteriore. La perdita degli pneumatici è stata causata da Sirotkin che lo ha colpito. Il pilota russo è infatti il secondo che non ha completato un solo giro del circuito. La colpa non è stato solo sua. Viene colpito a destra da Hulkeberg e successivamente colpisce Alonso.

Spettacolo Renault

Dopo 5 giri la gara riprende. Vettel rallenta tutti compattando il gruppo, ottima strategia. Ha fatto ciò per scaldare le gomme e non subire il sorpasso di Hamilton. Dopo un solo giro ha già accumulato 3 secondi di vantaggio sull’inglese. Kimi intanto si lamenta con il team perché ha poco grip e non riesce a girare come vorrebbe.

Incredibile la bagarre tra Sainz e Ricciardo, che subisce il sorpasso cedendo così la quinta posizione. Entrambe le Renault sono all’attacco delle RedBull che hanno una velocità di punta inferiore. Verstappen viene superato da Sainz. I piloti RedBull hanno dei problemi con la parte ibrida delle loro vetture che non carica a sufficienza il motore elettrico e perde molta velocità massima. Essendo un circuito con un un lungo rettilineo in cui si raggiungono i 320 Km/h la velocità massima fa la differenza. Purtroppo la gara di Hulkenberg termina prematuramente a seguito di una foratura alla gomma posteriore sinistra.

Bagarre tra le RedBull

I due piloti RedBull sebbene condividano lo stesso team tra di loro sono molto agguerriti tanto da toccarsi al giro 12. A metà gara sono i piloti più veloci in gara anche se non aiuta la squadra. Lottando tra di loro perdono secondi importanti al giro. La loro lotta non ha portato nulla di buono. Al giro 40 Ricciardo centra la vettura di Verstappen. Entrambe le RedBull sono fuori. La colpa è di quest’ultimo che cambia la traiettoria in fase di frenata. Era stata introdotta una regola per evitare che i piloti cambiassero la traiettoria durante la frenata, venne applicata per la prima volta in Messico.

Strategie gomme

Le strategie ideate dai team per la gara si sono complicate molto a causa delle temperature e dell’entrata della Safety car. Il primo a fermarsi nel gruppo di testa è Sainz che si ferma al giro 16 per montare le gomme gialle. Inoltre la strategia dell’undercut in questo circuito non è molto efficace. Le gomme ci mettono qualche giro per scaldarsi e non si riesce a recuperare secondi preziosi sul pilota che precede. I piloti devono anche fare i conti con il graining che è un fenomeno che si sviluppa nelle prime fasi di utilizzo delle gomme. Non entrando in temperatura ottimale la gomma tende a scivolare sull’asfalto creando dei residui di mescola che aumentano il consumo della gomma.

A seguito di un importante bloccaggio di entrambe le ruote anteriore Hamilton cause Flat Spot al giro 22. Il flat spot è un fenomeno che fa si che la gomma si appiattisca su una parte del battistrada. Ciò causa numerose vibrazioni sul volante e meno controllo sulla vettura. Questo errore gli fa perdere tre secondi su Vettel. Si ferma quindi ai box per cambiare gli pneumatici. Tuttavia fermarsi al ventiduesimo giro non è totalmente una strategia sbagliata.

Altalena tra Ferrari e Mercedes

La scelta per la gomma di Vettel sarà decisiva per l’esito della gara. Il pilota si ferma dopo ben 31 giri percorsi. La decisione è stata quella di montare la gomma gialla, soft. Rientra in seconda posizione dopo Bottas che continua a girare fortissimo sebbene accusi chattering. E’ un problema che causa eccessive vibrazioni a causa di temperatura non ottimale.

Il team Mercedes durante la gara valuta l’opzione di far passare Bottas davanti a Hamilton perché gira meglio del suo compagno. Il team deve considerare che man mano che la gomma si usura è sempre più complicato mantenere i corretti gradi di esercizio della gomma. Il rientro ai box di Bottas è stato posticipato di molto in modo che al suo rientro possa essere in seconda posizione. Facendo così può tentare un riaggancio su Vettel che sta dominando la gara.

Finale al cardiopalma in Azerbaijan

Dopo lo scontro tra le RedBull entra la safety car. Ciò ha stravolto la gara a vantaggio della Mercedes. Rientrano ai box sia Vettel che Bottas. Il finlandese si prende la testa della gara. Insieme rientra anche Hamilton. Raikkonen sfrutta l’occasione e rientra pienamente in gara. Gli ultimi 10 giri sono fondamentali. Tutti e quattro i primi piloti montano gomme ultrasoft. A complicare la gara ci si mette anche Grosjean che nel scaldare le gomme si schianta sui muretti allungando la permanenza della safety car. Molti punti sprecati dalla Haas. I piloti al rientro devono stare attenti in quanto avranno sia freni che gomme fredde. A soli 4 giri dalla fine riprende la gara.

Lungo Vettel alla prima curva dopo il rientro che piomba in quarta posizione. Un solo errore per lui ma che gli è costato caro, con le vibrazione dovuta allo spiattellmento della gomme non riesce a recuperare posizioni. In testa le due Mercedes. Incredibili colpi di scena. A due giri dalla fine Bottas buca la gomma posteriore sinistra. Un detrito ha messo fine alla sua splendida gara Hamilton si prende al prima posizione e Raikkonen secondo. Perez supera Vettel che deve cercare di minimizzare i danni.

Hamilton trionfa a Baku

Inaspettatamente Hamilton vince la gara portandosi alla testa del campionato. Peccato per l’inconveniente successo a Bottas che meritava una grande vittoria. E’ l’unico pilota a non aver mai sbagliato nulla. Molto bene anche Leclerc che termina in sesta posizione. A sorpresa Perez termina sul gradino più basso del podio.

Vettel purtroppo ha terminato solo quarto, un solo errore per lui in tutto il weekend di gara. Raikkonen che sembrava aver terminato la sua gara a seguito dell’incidente alla prima curva, riesce ad arrivare secondo. E’ stata una gara davvero emozionante e con dei colpi di scena senza precedenti. Baku si conferma la gara con più spettacolo dell’intero campionato mondiale di Formula1.