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Cambio olio: come fare e ogni quanto

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La manutenzione dell’automobile prevede alcuni interventi “ordinari”, come il cambio olio che necessita di tempi e procedure ben precisi. L’olio è un componente “fluido” fondamentale del motore: il suo compito è la lubrificazione dei vari ingranaggi metallici che sono in continuo attr...

La manutenzione dell’automobile prevede alcuni interventi “ordinari”, come il cambio olio che necessita di tempi e procedure ben precisi.

L’olio è un componente “fluido” fondamentale del motore: il suo compito è la lubrificazione dei vari ingranaggi metallici che sono in continuo attrito tra loro, come il pistone nel cilindro, o i bracci dell’albero a camme. Di seguito, come fare il cambio olio, una pratica che richiede qualche semplice passaggio, e non necessita di un tecnico specializzato.

Come si fa il cambio dell’olio

Il motore dell’automobile deve prima di tutto essere spento da almeno mezz’ora.

La procedura del cambio dell’olio si suddivide nelle seguenti fasi:

  • svitare il tappo esagonale dalla coppa dell’olio;
  • attendere la scolatura completa del liquido oleoso aiutandosi con lo svitamento anche del tappo superiore della coppa (vano motore), quindi raccogliere l’olio espulso in un’apposita vaschetta;
  • riavvitare il tappo esagonale della coppa dell’olio accertandosi che la guarnizione in rame non sia consumata, anche se è meglio sempre sostituirla;
  • svitare il filtro dell’olio e inserire quello nuovo accertandosi di stringere bene, ma solo dopo aver inumidito la guarnizione in gomma con un apposito lubrificante;
  • inserire un imbuto nel foro del tappo motore e versare quello nuovo seguendo le indicazioni sulla capacità in litri fornite dalla casa costruttrice;
  • verificare con la stecca graduata che sia stato raggiunto il livello di olio ottimale (minimo/massimo);
  • chiudere il tappo superiore dell’olio accertandosi che sia ben serrato;
  • accendere il motore e avviare la corsa.

Lo smaltimento dell’olio motore

La prima cosa che è bene sapere è che il cambio dell’olio si deve fare senza disperdere il liquido nell’ambiente, sapendo che si commetterebbe un reato.

L’olio esausto, infatti, è un rifiuto speciale che deve essere raccolto in appositi contenitori reperibili in tutte le officine meccaniche o in un centro di raccolta appositamente autorizzato per questo genere di rifiuti.

Quando farlo e con quale frequenza

Le auto nuove godono dell’assistenza e manutenzione garantite dai tagliandi periodici con cui il veicolo viene controllato affinché “tutti i livelli” siano in regola: olio motore, olio del cambio, olio dei freni, acqua del radiatore, acqua dei tergicristalli.

La frequenza per il cambio dell’olio motore dipende dalle indicazioni fornite dalla casa costruttrice e reperibili sul libretto di manutenzione oppure, nelle auto di nuova generazione, attraverso segnalazioni del computer di bordo.

Di solito, le auto a benzina effettuano il cambio ogni 15 mila chilometri , mentre le auto diesel, un po’ datate, lo effettuano ogni 10 mila chilometri o dopo addirittura 30 mila chilometri, se sono di recente costruzione.

Come per la raccolta dell’olio esausto, così anche la frequenza con cui si cambia l’olio ha effetti positivi sull’ambiente. Il buon funzionamento del motore, infatti, è determinato dalla corretta lubrificazione dei suoi ingranaggi, pena una cattiva carburazione e la conseguente emanazione di gas di scarico altamente nocivi: l’esito funesto è l’inquinamento atmosferico.

Tra i danni che possono essere provocati dal mancato cambio dell’olio, inoltre, c’è anche la fusione del motore. In questo caso la quantità insufficiente di olio, o la sua vetustà, comportano una scarsa lubrificazione e conseguente aumento della temperatura del motore che colpisce la sua parte più delicata, ossia la guarnizione della testata.