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Le università più inutili: la classifica

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Ogni anno viene stilata la classifica delle università più inutili a livello occupazionale. Scopri quali sono le facoltà maggiormente inutili del 2017.

Sos Università. I tempi in cui bastava essere in possesso di una laurea universitaria per ottenere un lavoro sono ormai finiti. Sempre più spesso infatti i neo laureati trovano enormi difficoltà nella ricerca di un lavoro e sono costretti a chiedere aiuto alla famiglia.

Facoltà universitarie

Il sogno di ogni laureato è quello di trovare in tempi relativamente brevi un lavoro adatto e idoneo al proprio percorso di studi. Una volta questo passaggio risultava quasi automatico e la percentuale degli occupati dopo la laurea era altissima. Oggi purtroppo non è più cosi. Sale ogni anno infatti la percentuale dei laureati che non riescono a trovare un lavoro. In aumento continuo anche la percentuale dei ragazzi che trovano un lavoro che nulla ha a che fare con il proprio percorso di studi. Nella scelta della facoltà universitaria cui iscriversi, oltre che delle proprie passioni e inclinazioni, oggi come oggi è importante tenere conto anche degli sviluppi del mercato del lavoro.

Per questo motivo annualmente Almalaurea promuove i dati emergenti sulla condizione occupazionale dei laureati di primo e secondo livello. Per il suo rapporto l’istituto si basa sui i dati a distanza di 1-3-5 anni dal titolo. In generale, il Rapporto 2017 rileva come la percentuale di laureati che, a un anno dal conseguimento del titolo, si dichiarano occupati è pari al 55% (-3% rispetto al 2012). La quota di laureati che è alla ricerca attiva di lavoro è salita invece al 31%. Infine il restante 13% di laureati non lavora e non cerca lavoro. A un anno dalla laurea magistrale, la condizione occupazionale dei laureati italiani è chiaramente differente a seconda del percorso formativo prescelto. Molto importante è anche, chiaramente, l’impegno di ciascuno nella ricerca dello sbocco occupazionale più confacente alle proprie capacità e inclinazioni.

Università, le facoltà meno utili

Nell’ultima indagine l’istituto Almalaurea si è occupata delle Università meno utili, a livello di occupazione lavorativa, in Italia. Dal grafico si nota come le facoltà con il più alto tasso di disoccupazione siano Giurisprudenza (24%) e Psicologia (18%); seguono, un po’ più a distanza, Lettere (15%) e Scienze Sociali (14,3%). Le facoltà di Lingue, Scienze della Comunicazione, Scienze Politiche e Arte e Design sono accomunate da un tasso di disoccupazione tra il 12,4% e il 13,1%. Chiudono la classifica Filosofia, Agraria e Sociologia, con una percentuale di poco superiore al 10%. Se queste sono le Università meno utili, quali invece fanno registrare il più alto tasso di occupazione? Medicina e Chirurgia in primis, seguita da Ingegneria, Biotecnologie, Farmacia e Scienze Statistiche. Infine il guadagno medio mensile dei laureati magistrali occupati a un anno dalla laurea è di circa 1.013 euro netti. Esattamente il 20% in meno rispetto al 2016.