Maria Aufiero Si sa che la lingua italiana è tra alcune delle lingue più difficili da imparare, causa, ad esempio, le sue strutture grammaticali, il lessico e gli usi dei diversi registri linguistici. Il lessico, vocabolario, o meglio l’insieme di parole che costituisce la lingua italiana è abbastanza ampio, molte parole si somigliano e pur avendo significati diversi, (e spesso anche significanti diversi), queste parole vengono confuse e mal utilizzate.
Gli italiani e l’italiano non sempre hanno un buon rapporto, al punto che alcune parole vengono inventate di sana pianta o riadattate in lingua italiana dal dialetto di origine del parlante. Concentrandoci sul lessico, vediamo l’uso della parola sciacallaggio e se esista o meno la parola sciacallismo.
Il termine in questione ha origine dalla parola sciacallo, che deriva dal termine turco Çakal, col quale si indica una specie mammifera di Canis che si cibano di animali morti. Vediamo ora con quale accezione questa parola sia entrata a far parte del vocabolario italiano. Il termine “sciacallo” viene spesso usato in senso denigratorio per riferirsi a persone, soprattutto per indicare chi trae in qualche modo giovamento dalle difficoltà altrui. Deriva da quest’uso anche la parola “sciacallaggio”, che si riferisce a chi depreda la proprietà altrui in occasione di catastrofi o altri eventi eccezionali. Compiere atti di sciacallaggio significa anche cercare di trarre beneficio per la propria posizione (sociale, lavorativa o economica) a discapito del male o delle sventure altrui. Quindi sciacallo e sciacallaggio non sembrano avere connotazioni positive, anzi tutt’altro.
Ma sciacallismo esiste come lemma? Ebbe non, o meglio non esattamente, sciacallismo è una forma apparsa sporadicamente nella stampa quotidiana, prima che il termine sciacallaggio si affermasse. Infatti anche il Dizionario Nuovo De Mauro,come altri dizionari di un certo spessore, indica il lemma sciacallismo come sostituto di sciacallaggio, il quale è sicuramente quello più corretto da utilizzare.
