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Salute mentale, capo concede giorni di ferie per curarsi

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Chiede due giorni di ferie per curare la propria salute mentale, e suo capo li concede. Purtroppo, altri luoghi di lavoro non sono così empatici

Prendersi dei giorni di riposo da lavoro per curare la propria salute mentale può succedere. È necessario, però, che il titolare sia molto comprensivo. Madalyn Rose Parker è stata molto fortunata in questo. Lei, web developer, ha scritto al suo capo chiedendo dei giorni di riposo per curare la propria salute mentale. Questi sono stati ottenuti. Madalyn Rose Parker combatte da anni perché i vari disturbi psicologici non siano motivo di vergogna.

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Il caso sta facendo molto scalpore. E sicuramente sta facendo molta pubblicità alla Olark, azienda per cui lavora Madalyn Rose Parker. La web developer si è presa qualche giorno di ferie dal lavoro per prendersi cura della sua salute mentale. La risposta che ha ricevuto dal suo titolare, il signor Ben Congleton, l’ha lasciata davvero sorpresa.
Madalyn Rose Parker aveva scritto sulla mail: “Ciao al mio team. Mi prenderò oggi e domani per prendermi cura della mia salute mentale. Spero di tornare operativa la prossima settimana rinfrescata e al 100%”. Adesso, qualsiasi altra azienda avrebbe probabilmente risposto in maniera differente da quanto fatto dalla Olark. Ben Congleton le ha risposto: “Ciao Madalyn voglio dirti personalmente grazie per inviare mail come questa. Ogni volta che lo fai, mi ricordo l’importanza di usare i giorni di malattia per prendersi cura del proprio benessere psicologico. Non posso credere che questa non sia una pratica così diffusa in altre aziende. Sei un esempio per tutti noi e ci aiuti ad infrangere lo stereotipo”. È chiaro che, se paragonata ad altri contesti, questa situazione rasenta la fantascienza.
Madalyn Rose Parker combatte da anni perché i problemi inerenti alla salute mentale, come ansia o depressione, siano non più motivi di vergogna. Ed in questo caso sembra aver ottenuto un’importante vittoria. O quantomeno la giusta comprensione. Anche per Ben Congleton, infatti, non vi è assolutamente nulla di cui vergognarsi, quindi, nel domandare un giorno di ferie per curare la propria ansia momentanea o per combattere una giornata più dura del solito dal punto di vista psicologico.

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Che il lavoro faccia male è risaputo, ed anche riconosciuto. ‘Purtroppo’, non ci sono soltanto gli infortuni. L’ambiente lavorativo può comportare importanti e gravi disturbi psicologici. Proprio per questo, è stato scelto un giorno, il 10 ottobre, come giornata per la salute mentale.
Il cosiddetto stress da lavoro colpisce infatti all’incirca 6 milioni di lavoratori italiani, su oltre 28 milioni. Il lavoro fa soffrire più spesso le donne (3,2 milioni). Di queste, 500 mila soffre di disturbi d’ansia, 230 mila accusa l’insonnia, 220 mila la depressione, mentre 2,2 milioni presentano disturbi transitori di ansia, irritabilità, facilità al pianto, deficit di concentrazione, disturbi del sonno.
Questi dati sono stati riferiti a Milano, nel corso di un meeting tenuto all’ospedale Fatebenefratelli, proprio in preparazione dell’ultima Giornata mondiale della Salute mentale.